Massimo Zeppadoro
a cura di Franco Profili
“Nel percorso artistico di Massimo Zeppadoro cosi come, di riflesso, nei suoi esiti, si intravede l’effetto di una ricerca indipendente, isolata e metodica, a tratti eterogenea ma sempre incanalata in un alveo operativo piuttosto preciso, connotando l’approccio dell’autore al pari di quello tipico di uno sperimentatore tenace.
La cedevolezza della carta stampata, la durezza del metallo del chiodo, la materia (più o meno pronunciata) della membrana pittorica, l’intensità del colore e le morfologie generate dalle loro combinazioni, si formalizzano in soluzioni estetiche si diversificate ma facilmente riferibili, con attinenza, a una medesima sensibilità e direzione speculativa. Ciò origina un codice visivo fondamentale, impostato sulla valorizzazione dei materiali e sulla conseguente verifica delle loro vie di comunicazione sul piano compositivo.
L’attitudine dell’artista a ragionare in serie – in mostra ne vengono presentate tre – permette di comprendere le ragioni alla base di uno spettro di conseguimenti tanto ampio e ramificato, oltre a far trasparire quanto il suo modo di procedere non trovi soddisfazione nell’esperire il singolo caso ma necessiti di un termine di confronto, di lettura e di contestualizzazione più esteso.”
Davide Silvioli, catalogo della mostra